COME NASCE LA MIA PASSIONE PER LE COCORITE
È nata proprio per caso la mia passione per questi meravigliosi uccelli.
I miei genitori mi hanno chiesto cosa volessi per il mio trentesimo compleanno, io non sono mai stato un ragazzo esigente, dopo diverse richieste ho cominciato a pensare a cosa farmi regalare.
Per caso ho visto un servizio sulle cocorite in Tv, non avevo mai avuto degli uccelli, allora dopo l’ennesima richiesta ho risposto che volevo una coppia di pappagallini.
Io, mio padre, mia madre e mia nonna, siamo andati a comprarli. Per noi era tutto molto nuovo e sconosciuto, mio padre aveva avuto due cocorite e mi raccontava che erano molto strane e simpatiche.
Al negozio abbiamo chiesto una coppia di pappagallini e la commessa ne ha scelti due, uno celeste e bianco e una verde e gialla.
Avevo finalmente i miei uccelli però non sapevo dove comprare una gabbia e dopo la gabbia tutto il necessario: mangiatoie, beverino, mangime, osso di seppia e il nido, si proprio il nido, perché io non vedevo l’ora di vedere il loro piccoli. 
Li avevo appena comprati, non li conoscevo ancora e già volevo avere dei piccoli, da tenere in mano, per poter interagire con loro. Finito lo shopping siamo ritornati a casa. 
I pappagalli erano un po’ impauriti li abbiamo sistemati e ci siamo allontanati per lasciargli il tempo di abituarsi al nuovo habitat. 
Ero un po’ preoccupato, non sapevo se sarei stato capace di farli sopravvivere, se fossi stato abbastanza informato per accudirli, se il mangime sarebbe stato quello giusto, se avrebbero avuto bisogno di altro.
Dopo mezz’ora sono tornato a guardarli, erano tranquilli, mangiavano e saltellavano da un posatoio all’altro, quando mi hanno visto si sono un po’ impauriti ma dopo qualche secondo hanno continuato a fare quello che fanno le altre cocorite, come mangiare bere e cantare.
Da qualche parte ho letto che i pappagallini devono vedere spesso il loro padrone per affezionarsi, così ho aspettato circa un mese prima, di farli uscire dalla gabbia, poi mi sono fatto coraggio e li ho fatti uscire.
Ho lasciato la porticina aperta ma loro non uscivano, un per timore e perché non si erano accorti che uscendo avrebbero potuto volare nella stanza, dopo qualche minuto ho messo la mia mano dentro la gabbia e ho cercato di prenderne uno dei due, ma ogni tentativo è andato a vuoto, erano impauriti e urtavano addosso alla gabbia, allora mi sono detto che era meglio aspettare che scoprissero da soli l’uscita. Non ci sono voluti molti minuti, forse perché vedendo entrare la mia mano si sono accorti che c’era un’apertura.
È uscita prima la femmina e poi il maschio, non erano abituati a volare quindi si sono stancati molto presto, immediatamente mi è sorta una domanda: “Come farò a farli rientrare?” 
Non ho avuto il tempo di pensare alla soluzione perché si sono posati sulla gabbia e farli rientrare è stato facilissimo. Ero contento ma non ero soddisfatto perché ancora non ero riuscito ad avere un contato con loro.
Qualche giorno dopo o provato di nuovo a farli uscire, aperta la gabbia subito si sono ricordati della via d’uscita e hanno cominciato a volare, dove andava uno l’altro lo seguiva, erano contenti e cantavano, appena sono arrivati sulla gabbia mi sono fatto coraggio ho avvicinato il dito, sperando che almeno uno dei due salisse, niente da fare, ancora non si fidavano, ho dovuto ripetere per alcuni giorni il tentativo, ma niente da fare.
Allora ho messo la mano appoggiata sulla parte superiore della gabbia e subito il maschio è salito. Evviva finalmente ho stabilito il mio primo contatto fisico con loro.
Da quel giorno ho cominciato a chiedere qualche cosa in più, prima porgendo di nuovo il dito, e con piacere ho verificato che cominciavano a fidarsi di me, poi una volta li ho poggiati sulla mia spalla e non sono scappati. Erano ormai diversi giorni che avevano preso confidenza quando svolazzando me li sono trovati sulla testa, ho iniziato a ridere a crepapelle pensando che in pochi giorni avevamo stretto una amicizia particolare e divertente, dopo qualche tempo ho provato ad avvicinarli al mio viso, prima il maschio e poi la femmina, con molto stupore mi sono accorto che mi davano piccoli bacini. 
“Che bello adesso si fidano pienamente di me? Ho pensato da allora che il nostro legame è diventato amicizia. 
Ogni giorno li facevo volare e ogni giorno ne combinavano una nuova. 
Sono arrivati a eseguire le mie richieste, quando dicevo dammi un bacino subito cominciavano a picchiettare il loro becco sul mio viso. 
Tutto questo mi rendeva orgoglioso perché ero riuscito a stabilire un rapporto con loro, e loro lo contraccambiavano con simpatia.
È proprio bello creare un legame con gli animali, ti fa sentire vicino alla natura e a colui che l’ha creata.
Non avrei mai potuto immaginare nulla di tutto questo, so soltanto che impegnandosi si raggiungono risultati mai sperati. Per questo è nata in me la passione per le cocorite.
Ho iniziato ad avere il desiderio di far nascere dei cuccioli (pulli) quindi ho comperato un nido e l’ho messo alla loro gabbia speravo che dopo pochi giorni cominciassero a deporre le uova, invece non entravano nemmeno per curiosità. Mi sono chiesto se ancora non avevano raggiunto l’età della maturità sessuale, però non conoscendo la data di nascita, ero nell’impossibilità di darmi una risposta.
Mi rimaneva soltanto una soluzione: aspettare cosa sarebbe accaduto.
Trascorso qualche mese non è successo nulla, cominciano ad amoreggiare ma il nido rimane tabù.
Aspetto un po’ e decido, insieme a mio padre, di comprare altre due cocorite, forse i miei cari amici non sono fatti l’uno per l’altra, oppure la femmina è sterile.
Il negozio dove avevo comperato la prima, coppia, nel frattempo, aveva, chiuso, quindi, non sapevo dove andare.
Ho provato ad andare in un altro ma non vendeva uccelli, allora ho fatto una ricerca su internet e ho trovato un piccolo negozio in centro. 
Con mio padre siamo andati e con stupore abbiamo trovato una infinità di uccelli, di ogni razza, anche una stupenda ara.
Per una decina di minuti siamo rimasti affascinati da tutti quei volatili, poi ci siamo soffermati a guardare le cocorite e ci siamo fatti consigliare una coppia e li abbiamo comprati.
Questa nuova coppia è composta da un maschio bianco e lilla, il bianco ricopre la maggior parte delle penne, il petto è tutto lilla, con le ali bianche con l’ondulato viola, la femmina ha il colore classico: verde bianco, giallo e nero. Il petto è verde chiaro, il capo giallo, le ali e la coda bianche, nere, e verdi; prima di prenderli il commerciante li ha messi insieme in una gabbia più piccola, vi sembrerà strano ma   si sono subito piaciuti, hanno iniziato, dopo pochi minuti, a baciarsi e a giocare, allora, ci abbiamo deciso di comprarli. Arrivati a casa li abbiamo messi nella gabbia insieme all’altra coppia, dopo pochi minuti hanno ripreso a amoreggiare. Le cocorite sono uccelli che, abitualmente, quando trovano un compagno, formano una coppia e non si dividono mai. Sono veramente animali fedeli.
Così hanno cominciato a convivere con l’altra coppia e più il tempo passava più erano vicini uno con l’altro. 
Dopo qualche mese, abbiamo provato a mettere il nido, con nostra gioia hanno iniziato ad entrare e uscire contenti di aver trovato un luogo per rimanere appartati, è molto strano ma il loro atteggiamento somiglia molto a quello degli umani.
Dopo qualche giorno, hanno iniziato a farsi i grattini e a scambiarsi da mangiare. Ci siamo informati e tutti questi atteggiamenti appartengono alle coppie che si preparano ad avere dei figli.
In questo periodo si intensificavano le entrate e le uscite dal nido fino al giorno in cui decido di guadare all’interno e mi accorgo che avevano fatto due uova. 
Ero veramente felice, finalmente potevo sperare nella nascita in casa dei pulli.
Immediatamente ho pensato che dovevo dividere le due coppie per evitare che sorgessero dei problemi. Allora sono andato a comprare una nuova gabbia. Appena arrivato a casa ho deciso di spostare la coppia che non aveva fatto le uova per non disturbare la cova.
Il giorno dopo ho controllato il nido, naturalmente quando non era nel nido la femmina, e ho trovato il terzo uovo.
Con il tempo ho imparato che le cocorite depongono le uova un giorno sì e uno no.
Deposto l’ultimo uovo inizia la vera e propria cova.
Dura circa quindici giorni durante i quali nel nido si alternano il maschio e la femmina per mantenere costante la temperatura.
Dopo i quindici giorni iniziano a dischiudersi le uova, con la stessa cadenza con la quale sono state deposte.
I piccoli nascono implumi e vederli non è certo un bello spettacolo, aprono gli occhi dopo una settimana e riconoscono i genitori attraverso l’odore, sia il maschio che la femmina li nutrono. 
I genitori alimentano i piccoli con il latte del pappagallo, si tratta di una secrezione oleosa delle ghiandole poste all’altezza della gola, si attivano durante il periodo di riproduzione. Nelle prime quattro settimane i piccoli pulli cominciano a mettere le piume e le penne, alla 6a settimana riescono ad essere indipendenti e si possono svezzare. 
Se si vogliono rendere docili si può cominciare a prenderli in mano più volte al giorno perché così possono sentirsi amati e cominciano a instaurare un rapporto di amicizia. Una delle più belle cose è scoprire il colore del piumaggio, hanno dei colori sgargianti che, a volte, non hanno niente a che fare con i colori dei genitori, una coppia è completamente giallo chiaro con l’ondulato grigio, altri sono bianchi, azzurri e neri.
Appena usciti dal nido non sono in grado di vivere senza l’aiuto dei genitori non hanno la capacità di salire alle mangiatoie, hanno bisogno di vedere cosa fanno gli adulti per poi poterli imitare. Non ci vuole tanto tempo e in pochi giorni riusciranno a fare dei piccoli voli per poter salire sui posatoi e pian piano imparano a mangiare da soli.